Il" velo" del Maestro Moshè

34:30 vaiyàr [E vide] אַהֲרֹן Aharòn  e tutti i בְּנֵי־יִשְׂרָאֵל bnèi-Israèl
 אֶת־מֹשֶׁה et-Moshe , וְהִנֵּה vᶱhinneh [ed ecco] che la עוֹר oòr
[pelle] del suo viso era tutta raggiante, ed essi temèttero d’accostarsi a lui.

וַיִּקְרָא אֲלֵהֶם מֹשֶׁה וַיָּשֻׁבוּ אֵלָיו אַהֲרֹן וְכָל הַנְּשִׂאִים בָּעֵדָה וַיְדַבֵּר מֹשֶׁה אֲלֵהֶם

וַיִּקְרָא אֲלֵהֶם מֹשֶׁה וַיָּשֻׁבוּ אֵלָיו אַהֲרֹן וְכָל־הַנְּשִׂאִים בָּעֵדָה וַיְדַבֵּר מֹשֶׁה אֲלֵהֶם׃

וַיִּקְרָא 34:31 vaiyikrà [E chiamò] מֹשֶׁה Moshe אֲלֵהֶם , ed אַהֲרֹן
Aharòn  e tutti i capi della radunanza וַיָּשֻׁבוּ vaiyashùvu [E ritornarono - e
tornarono] a lui, וַיְדַבֵּר vaydabèr [e parlò] מֹשֶׁה Moshe a אֲלֵהֶם alehèm [loro].

וְאַחֲרֵי־כֵן נִגְּשׁוּ כָּל־בְּנֵי יִשְׂרָאֵל וַיְצַוֵּם אֵת כָּל־אֲשֶׁר דִּבֶּר יהוה אִתּוֹ בְּהַר סִינָי׃

וְאַחֲרֵי־כֵן 34:32 Vᶱach̠are-chèn [E dopo questo], tutti i בְּנֵי־יִשְׂרָאֵל bnèi-Israèl
 si accostarono e MOshè gli diceva,  אֵת כָּל־אֲשֶׁר et kol-ashèr [tutto quello che]
יהוה  gli דִּבֶּר ddibèr [aveva parlato –detto] אִתּוֹ ittò [con lui] בְּהַר bᶱhar [sul
 סִינַי Sin-ài.

וַיְכַל מֹשֶׁה מִדַּבֵּר אִתָּם וַיִּתֵּן עַל־פָּנָיו מַסְוֶה׃

וַיְכַל 34:33 vaichàl [E quando ebbe finito] מֹשֶׁה Moshe di parlar אִתָּם ittàm
[con loro], si mise un velo sulla faccia.

וּבְבאֹ מֹשֶׁה לִפְנֵי יהוה לְדַבֵּר אִתּוֹ יָסִיר אֶת־הַמַּסְוֶה עַד־צֵאתוֹ וְיָצָא וְדִבֶּר אֶל־בְּנֵי יִשְׂרָאֵל אֵת
אֲשֶׁר יְצֻוֶּה׃

34:34 Ma quando מֹשֶׁה Moshe  entrava לִפְנֵי lifné [al cospetto di] יהוה
 לְדַבֵּר lᶱdaber [per parlare] אִתּוֹ ittò [con lui], si toglieva il velo, finché לאֹ lò
[non] tornasse fuori; tornava fuori, e diceva אֶל־בְּנֵי יִשְׂרָאֵל el-bnèi Israèl
 quello che gli era stato comandato.


וְרָאוּ בְנֵי־יִשְׂרָאֵל אֶת־פְּנֵי מֹשֶׁה כִּי קָרַן עוֹר פְּנֵי מֹשֶׁה וְהֵשִׁיב מֹשֶׁה אֶת־הַמַּסְוֶה עַל־פָּנָיו עַד־
בֹּאוֹ לְדַבֵּר אִתּוֹ׃


34:35 I בְּנֵי־יִשְׂרָאֵל  [figli di Israele], guardando la faccia di מֹשֶׁה Moshe
 ne vedeano la עוֹר oòr [pelle] tutta raggiante; e מֹשֶׁה Moshe si
rimetteva il velo sulla faccia, finché לאֹ lò [non] entrasse לְדַבֵּר lᶱdaber [a parlare] אִתּוֹ
ittò [con lui] (con יהוה).

Quando il Maestro Moshe "saliva sul Sin-ai" e comunicava con l'Eterno si illuminava indossando le vesti di Maestro e l'etichetta di Guida, con mano forte, piglio deciso, ma quando fu in grado di parlare con i bnei Israel, con il popolo, ancora sotto al Sin-ai , si toglieva il travestimento e si comportava umilmente. Si innalzava con conoscenza e saggezza nel contatto con יהוה ,ma poi per comunicare al popolo doveva essere uno di loro e parlare come loro. Come un timido quando viene guardato.


Ma quando si studia la Torah bisognava e bisogna rimuore la maschera, perché in tal caso la vergogna e la modestia non sono buone!!

 

 

Vediamo invece cosi si inventarono i tolomei greci nella traduzione:

Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. 30 Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. 31 Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. 32 Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai.
33 Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. 34 Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. 35 Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore. (bibbia cei)

. L’ebraico  קָרַן  fa riferimento a un termine che significa brillante, illuminato metaforicamente anche “raggio”, ad es. del sole . Da qui erroneamente hanno tradotto con "corna" ed ecco a Voi anche le statue o grandi pitture di Moshè con “corna”. La Vulgata aveva infatti tradotto: Moyses… ignorabat quod "cornuta" esset facies sua. 
E su questo stendiamo un "VELO" ma stavolta pietoso.....

Ancora più pietosa è la spiegazione di Paolo "il santocchio" nella lettera ai  Corinzi (2.3)