San Pietro il Latitante Shimon Barionà

Colui che viene chiamato dai cattocristiani "San Pietro". In realtà Shimon era uno zelota nazireo, altro figlio di Giuda il Galileo ,fratello di Giovanni (Gesù); era il vicecapo di una banda che cercava di liberare il popolo ebraico dalla oppressione romana. Ma la sua banda si macchiava anche di crimini comuni contro la popolazione locale.
Come tanti zeloti  nascondeva la propria identità dietro dei soprannomi, Simone .Pietro, oltre a quello di "Bariona",  "colui che è ricercato", cioè latitante, aveva quello di  (Kefas) pietra. Soprannome datogli per la sua corporatura vigorosa e massiccia che lo portava a paragonarlo ad una roccia.
Sicuramente era il più violento della squadra, che dimostra il suo carattere sanguinario ed impulsivo quando,  ostenta di avere due spade invece che una, e quando ancora al Monte degli Ulivi taglia con un colpo di lama l'orecchio di una guardia. Uccide senza pietà i due coniugi Anania e Saffira perchè non avevano versato alla comunità (ebionim, ebioniti tradotto con poveri) l'intera somma ricavata dalla vendita di un loro terreno.  
Preso il posto di Yochanan Giovanni (Gesù Iesous dei vangeli) nell'anno quaranta dopo che questi fu crocifisso   rimase a capo della comunità  ,  fino al 46, anno in cui fu crocifisso insieme al fratello Giacomo (altro fratello di Giovanni/Gesù) dal procuratore Alessandro Tiberio perchè propagandavano l'ideologia rivoluzionaria esseno-zelota e attentavano all'Impero di Roma.

Così per il popolo Simone era, fuori le mura, un nemico più terribile dei romani, mentre all'interno più feroci degli altri due erano gli Zeloti, fra i quali si distingueva per i disegni delittuosi e per la temerità il gruppo dei Galilei; erano stati infatti costoro a portare al potere Giovanni, ed egli li ricompensava del predominio che gli avevano procurato concedendo a ciascuno di fare ciò che voleva. Con un insaziabile desiderio di preda frugavano le case dei ricchi, uccidevano gli uomini e stupravano le donne come fosse un gioco; poi col bottino lordo di sangue gozzovigliavano e infine, sazi, si abbandonavano senza ritegno all'effeminatezza acconciandosi i capelli, indossando abiti da donna, cospargendosi di profumi e dandosi il bistro agli occhi per farsi più belli. E le donne non le imitavano soltanto nel modo di agghindarsi, ma anche nelle pratiche amorose, ideando con frenetica dissolutezza infami amplessi, rotolandosi nella città come in un bordello, dopo averla tutta insozzata con le loro nefandezze. Ma se avevano visi di donna, le loro erano mani d'assassini: mentre procedevano con molle andatura all'improvviso si trasformavano in audaci uomini d'arme, ed estraendo le spade da sotto alle vesti dai colori sgargianti trafiggevano chiunque capitava. Chi fuggiva da Giovanni riceveva da Simone un'accoglienza ancora più funesta, e se uno si salvava dal tiranno di dentro periva ad opera di quello di fuori.
Flavio Giuseppe - Guerra Giudaica