Septuaginta la Bibbia greca

Septuaginta LA BIBBIA GRECA

La Torah è stata tradotta in un certo modo in quanto chi ha ordinato e voluto la traduzione la voleva cosi, idonea alla creazione di un dio e di religioni , e chi ha effettuato la traduzione lo ha accontentato, e non solo perchè ha anche protetto e custodito la Torah con alte mura di cinta cosi come è scritto per preservarla da contaminazioni idolatriche esterne.

La prima traduzione della Torah in una lingua diversa dall'ebraico. Conosciuta come Bibbia dei Settanta o LXX in quanto i  traduttori  in greco furono 72 maestri che conoscevano entrambe le lingue. Per ordine del re Tolomeo Filadelfo , un fanatico nuovofaraone macedone che come tutti i tolomei si sposava con la sorella (varie cleopatra) (285-247 a..e.v.) furono presi da Gerusalemme e portati ad Alessandria d'Egitto settantadue uomini (sei per ognuna delle dodici tribù d'Israele) per tradurre la Torah. Rinchiusi in delle celle singolarmente dell'isoletta Faro, avrebbero terminata la traduzione in settantadue giorni. Poiché il Pentateuco contiene circa 81.400 parole (esattamente 81.404 ne contano i masoreti), quei traduttori avrebbero trasportato in greco più di 1100 parole ebraiche al giorno.  Secondo Filone ognuno traduce separatamente , e poi si trova che tutti concordano sino all'ultima parola (Vita di Mosè, II, 7). Nella Cohortatio ad Graecos attribuita a S. Giustino, i "Settanta"  sono rinchiusi in altrettante celle separate, e sorvegliati, perché non si diano mutua intesa o assistenza (capo III). Nell'autentico Giustino (Apologia I,31) la traduzione  non si restringe alla Torah ma comprende i profeti. Secondo Epifanio i traduttori sarebbero stati rinchiusi a due a due in 36 cellette con l'incarico a ciascun paio di tradurre un solo libro.

Fatto sta che la versione che ne viene fuori è una deriva classicheggiante alla greca. Le traduzioni poi successive portano molto lontano dal Testo originario. Alcuni Maestri hanno scritto che "il giorno in cui la legge fu scritta in greco, fu giorno di tenebre per l'universo" (Megillat Ta‛anit), "fu giorno nefasto per Israele, al pari del giorno, in cui si fece il vitello d'oro" (Masseket Soferim;). 

Sicuramente il Testo che oggi viene conosciuto come Antico Testamento dai cristiani è un testo diverso quasi completamente rispetto a quella che è in realtà la vera Dottrina della Torah.

Il mondo cristiano ha sfruttato e usato la versione  greca e classica dei LXX . Dalle popolazioni di lingua greca antica passò, per mezzo di traduzioni in secondo grado al greco più moderno e agli altri idiomi dell'aria ellenica. E' facile arguire l'influenza che ebbe questa versione sopra la formulazione delle credenze e del linguaggio cristiano.  Ma forte e decisiva fu l'influenza dei LXX specialmente attraverso i vangeli, la cui lingua è tutta impregnata di elementi derivati da quella classica versione. Le parole attribuite alle prediche naziree di Gesù, predicate in aramaico, sono riportate dagli evangelisti quasi sempre con termini attinti alla traduzione greca dell'Antico Testamento, estranei del tutto alla lingua e alla tradizione ebraica. S. Paolo illustra la sua dottrina sulla fede commentando la versione greca di Genesi e di Abacuc (cfr. Genesi, XV, 6, con Romani, IV, 1-25, e Abacuc, II, 4, con Romani, I, 17; Galati III, 5-14; Ebrei, X, 35-39). La divinità del Messia nel solenne esordio della lettera agli Ebrei (I, 3) viene espressa con le parole della Sapienza (VII, 25). Al sublime Logos di S. Giovanni non è estranea la veste greca dei Profeti. 

In sostanza la Bibbia è stata "aggiustata" più volte dai teologi e dottoroni cristiani per adagiarla alla carica messianica del semidio Gesù. Nell'ambito cristiano è stata inculcata , non solo per gli scritti del vangelo, la falsa convinzione che il Dio del Vecchio Testamento sia un Dio d’ira, mentre il Dio del Nuovo Testamento — quasi fosse un Dio differente !!!!— un Dio d’amore. 

Nel principio di costruire Elohim l'universo, la terra era un ammasso a forma di sfera immersa nellì'oscurità , nelle tenebre. Lo spirito dell'Uno, dell'Aleph, il Supremo, il Padrone dell'Universo, dominava nei riflessi e splendeva sulle acque. E poi ha creato la luce , una cosa meravigliosa, per distinguerla dalle tenebre degli abissi , ha creato il giorno e la notte, l'alba e il tramonto: un giorno. Ha creato il cielo e lo ha reso azzurro come le acque al di sotto. un secondo giorno. Le acque si sono ritirate ed è emersa la terra: una cosa meravigliosa. Ha delegato alla terra di produrre semi per far crescere alberi, fiori e frutti che poi produrranno successivamente i semi da loro stessi. Una cosa meravigliosa: un terzo giorno. Ha poi messo due grandi luminari nell'Universo per far luce sulla terra, il più grande il Sole per il giorno e la più piccola la Luna per la notte (ma si vede anche di giorno). Essi servono, insieme a tutte le stelle all'umanità per distinguere i giorni, per le stagioni, per gli anni, per il raccolto, per l'orientamento.Stupendo il quarto giorno. Le acque sono delegate alla creazioni di altri esseri viventi che vengono fuori direttamente da essa, mentre il Supremo costruì inizialmente gli esseri più complessi, utilizzando le materie presenti nell'Universo, ma li ha fatti in modo poi di riprodursi autonomamente. e' stato stupendo il quinto giorno.

E poi ha creato l'essere umano, l'Adam, l'Uomo, con un intelligenza creativa e con la delega di potere sulla terra, nel rispetto di tutti gli esseri viventi animali e vegetali. Lo creò in modo di riprodursi poi in maniera autonoma con la parte maschile e femminile (0-1; positivo-negativo) nel principio delle stesse regole che discipliano l'intero universo (elettricità, magnetismo). Questa è stata l'ultima opera dell'Artista, la migliore, creando un essere che più di tutto lo deve rappresentare. E' stato il sesto giorno. Dopo ciò, dopo aver completato tutto il suo progetto, il Supremo si è assentato,  ed ha lasciato all'uomo di rappresentarlo. E' il Sabato, Sapatu, Sabbato, Shabbat, l'unico giorno chiamato con un nome per distinguerlo dagli altri.