Da Cibele alla Vergine Maria

Cibele (gr. Κυβέλη, lat. Cybĕle) Divinità identificata con la Grande Madre, dal 2° millennio prima di Gesù Cristo, oggetto di culto nel mondo antico a partire da una vasta area dell’Asia Minore, poi in Grecia e in Occidente (Kubaba). 

Quello che la maggioranza delle persone non sa (il 99,9%) è che tutti i santuari oggi dedicati agli idoli del cristianesimo è che si trovano in cima alle montagne, in realtà si trovano al posto di santuari in passato (molti secoli prima) dedicati ad altre divinità (Attis, Sabatius, Giove ecc), ad altre vergini(Athena, Cibele,  ecc), ad altri idoli . Tali culti che si sono stratificati o sostituiti nel corso dei secoli , venivano importati dalle varie popolazioni che si sono insediate nella penisola italica .  Una sorta di "demolizione e ricostruzione" si direbbe in termini edilizi avvenuti a strati di tempo! 

Una delle figure femminili più importanti è sicuramente la Vergine Cibele-Kibele una donna dalla pelle un pò scura, che poi è stata sostituita dalla NOVA PARTHENA, la Madonna Maria ,nella creazione della maggioranza delle Madonne nel sud italiano, come la  Madonna di Viggiano (PZ) e di Montevergine(AV) o di Tindari (ME) ecc. Nel caso di Montevergine il nome è però derivante da un altra importante vergine: Athena Parthenos che ha dato nome a tutta la catena montuosa irpina (i monti del Partenio) ma anche alla NUOVA ATENE, NEAPOLIS-NAPOLI, PARTHENOPE, LA CITTA ' DEDICATA ALLA VERGINE ATHENA.

A tal riguardo è bene rimarcare che le informazioni su tutto ciò, non sono mai date alla "gente" in quanto l'egemonia della chiesa con i suoi modi non tanto "gentili" ha cancellato molto, tanto. Ha modificato molte volte le vergini in "sirene" per sviare qualsiasi tipo di curiosità che potrebbe venire al devoto cristiano di attingere alla conoscenza.

Però è possibile ricostruire la storia vera e raggiungere la sorgente grazie all'archeologia, ai ritrovamenti, ai  PARTENONI in giro per l' europa, tanti resti, tante tombe. L'eruzione vulcanica del 79 e.v del Vesuvio è in ogni caso la principale fonte per conoscere i miti, le religioni, le culture, i culti, gli usi delle popolazioni del mediterraneo.

Il perchè molti santuari si trovano sempre sulle cime delle montagne è dato principalmente da 2 ragione fondamentali:

1) l'elevazione al cielo , l'avvicinarsi al tetto, alle divinità;

2) l'allontanarsi dal centro abitato, situato più a valle, in quanto sulle montagne le persone si sfrenavano in comportamenti di culti e riti che si tendeva a nascondere  alla maggioranza delle persone della popolazione; erano luoghi di spaccio ed uso di sostanze psicotrope ed alcoliche, comportamenti bestiali, luoghi di prostituzione: in sostanza luoghi ed occasione di degrado della persona. Con l'avvento del cristianesimo non è che le cose siano molto migliorate: si sono soltanto meglio occultate. 

Cibele è la Madre Vergine molto venerata in tutto il Mediterraneo; su tutti i monti principali vi erano santuari in suo onore dove si praticavano i vari culti a seconda delle popolazioni dominanti. Ora sui vecchi santuari in onore della Dea Vergine Cibele ci sono i Santuari in onore della NOVA VERGINE MARIA che ho sostituito la precedente. Ma vi erano altre centinaia di altre vergini adorate nel mediterraneo in quanto questa era una delle fissazioni delle popolazioni elleniche del mediterraneo ma anche di altri paesi orientali e cioè una Dea Vergine Madre, o una Dea Vergine, o una Dea Madre, o una Dea Vergine che doveva far nascere un Semidio o un Dio, ecc a seconda delle varie differenze e dei vari gusti particolari delle varie popolazioni.

L’introduzione del culto della dea ellenica Cibele a Roma, il 4 aprile del 204 a.C., ci è narrata dallo storico Tito Livio:

Liv. XXIX 10, 4.-5.8;14, 11-14. “In quel periodo all’improvviso una forma di panico superstizioso aveva invaso Roma: quell’anno con eccessiva frequenza piovvero pietre dal cielo e in seguito all’esame dei libri Sibillini si trovò un vaticinio secondo il quale, quando un nemico esterno avesse portato guerra in Italia, sarebbe stato possibile cacciarlo e vincerlo se si fosse fatta giungere a Roma da Pessinunte la madre Idea… Quindi, per poter fruire quanto prima di quella vittoria che pronosticavano fati, presagi e oracoli, si cominciò a riflettere sul modo di trasferire a Roma la dea…

La nave raggiunse le foci del fiume Tevere; (Scipione) secondo l’ordine ricevuto, spintosi in mare su una imbarcazione, ricevette dai sacerdoti la dea e la trasportò a terra. Le più insigni matrone della città… la accolsero … Esse si passarono la dea di mano in mano una dopo l’altra; intanto l’intera città si era slanciata loro incontro; davanti alle porte delle case dove la dea veniva fatta passare furono collocati dei turiboli dove fu fatto bruciare l’incenso, mentre si pregava la dea di entrare nella città di Roma di sua volontà e propizia. Il dodici aprile la dea fu portata nel tempio della Vittoria che si trova sul Palatino. La giornata fu proclamata festiva. Il popolo in massa recò doni alla dea sul Palatino ed ebbero luogo un lettisternio e dei ludi, detti Megalesia” .

Cibele è inoltre collegata strettamente alla Vittoria, poiché il suo ingresso in Roma è concepito e creduto quale garanzia e segno di vittoria militare su Annibale; in ciò deve vedersi una esplicazione della concezione religiosa romana che prevedeva la necessità di propiziarsi le divinità straniere e, più specificamente, quelle del nemico.

La Magna Mater, come la dea viene appellata, è una divinità tipica di molte popolazioni del bacino orientale del Mediterraneo e quando i Frigi giunsero nella penisola anatolica, il culto era già presente ma venne riadattato secondo la sensibilità religiosa del nuovo popolo.

Il Italia il culto in realtà era diffuso qualche secolo prima anche se non diffusamente grazie all'importazione di schiavi o a flussi migratori soprattutto nel meridione. 

Grande dea primordiale, oggetto di culto presso i Frigi  e altri antichi popoli dell'Anatolia. Era invece “la dea” per eccellenza, una specie di essere supremo femminile, una dea sovrana, una Terra-Madre. Suoi subordinati erano un dio-Cielo (detto talvolta Papas, Padre), un mitico essere semidivino, Attis , e una schiera di spiriti-demoni (Coribanti).

I principali rituali sul culto di Cibele riguardano pratiche orgiastiche (processioni e danze al suono di strumenti a fiato e a percussione) eseguite a scopi guaritori da operatori sacrali detti anch'essi coribanti e da sacerdoti eunuchi , che diventavano tali autoevirandosi durante la festa della dea a Pessinunte (il tempio di Cibele a Pessinunte è stato riportato alla luce nel 1967). Il culto di Cibele si diffuse anche  in Grecia dove venne identificata con Rea (una dei 12 Titani ), la madre degli dei olimpi; qui in epoca ellenistica prese forma di un culto misterico, modellandosi sui misteri eleusini dedicati a Demetra, il che forse contribuì a fare attribuire alla dea la qualità o dimensione “agraria” propria di Demetra.