Monte Sin-ai=Superare il proprio ego

Archeologi e vulcanisti cercano e ricercano eventuali montagne e vulcani spenti da secoli. 

Ma non hanno ancora inteso che Har Sin-ai non è affatto una montagna, nè un vulcano., nè una collina.Ciò si desume analizzando anche le altre parole pseudogeografiche vicino agli "spostamenti" Elim, Mar rosso, ma anche quaglie, manna,palme, datteri, acqua, giorni ecc

 

 L'etimologia di Sin-ai è correlata con  שִׂנאָה sinah (“odio”) . Soltanto che nel testo è scritto con la sameck mentre correntemente ora si scrive con la shin ed il puntino di lettura a sinistra, Quindi si leggono uguale. 'sin' - la ventunesima lettera dell'alfabeto ebraico, è anche una variante di sin . ש

שׁנא leggendo la parola shina , invece possiamo tradurre con "ha cambiato". הִשְׁנָה ha insegnato, istruito

כסינו invece:  che è nascosto; ציני = Cinico; Correlazione anche con senè , il discorso che non si consuma

להרהר contemplare;  
אני מהרהר contemplo

contemplazióne  : Profonda concentrazione della mente nella meditazione di cose  spirituali, non materiali ; elevazione dell’anima sopra l'ordinaria conoscenza.

Salire sul Sin-ai vuol dire elevarsi sopra il proprio Sin - odio/ego, pensiero del nostro cinismo. Il Maestro Mosè salì al di sopra del cumulo di odio con umiltà (superamento individualismo,egoismo) ed in  tale posizione ha ricevuto il dono della Torah, da inculcare poi a tutto il popolo rimasto ancora sotto il "sin-ai".

Partirono dai litigi per dirigersi poi...

Har Sin-ai è il monte dell’odio, il monte dell’ego che divide le persone. Quando l’uomo si trova ai piedi “del monte Sin-ai”, sente il bisogno di cambiare la sua natura egoistica e di elevarsi verso un luogo migliore (Isra-El). 
Allo stesso tempo è il monte dell'odio perchè da quel momento nasce e dura sino ad ora l'odio nei confronti degli ebrei e di Isra-El, nei confronti della Torah; un odio verso tutti coloro anche , che si avvicinano alla conoscenza della Torah e si allontanano dagli idoli. Gli ignoranti odiano la conoscenza, la civiltà del Libro.

 

 

19:2 Essendo partiti demoralizzati, scoraggiati (Refidim), וַיָּבֹאוּ vaiyavoù [ e giunsero] al מִדְבַּר
midbàr [discorso] di סִינַי nostri egoismi e si accamparono בַּמִּדְבָּר bammidbàr [nel discorso];
e quivi si fermò יִשְׂרָאֵל Israèl , di fronte al הָר har [pensiero].

Partiti demoralizzati  entrarono nel deserto interiore dei propri egoismi, e qui restarono; Israele di fermò dinanzi ai propri pensieri; E Moshè si elevò per andare incontro all'Eterno Elohim che lo chiamò dall'alto dei pensieri e gli disse: